giovedì 11 agosto 2016

SCRITTORI VERI NON PUBBLICATI SCRITTORI FASULLI PUBBLICATI E SCRITTORI CHE SI PAGANO LA PUBBLICAZIONE

Questi  ultimi fasulli e veri, bisogna aggiungere.

Da un post recente di Annika Lorenzi, cui dedico queste mie considerazioni, è nato un mio commento ed un controcommento -se così si potesse dire- della gentile padrona di casa. Quante categorie di scrittori o presunti tali esistono?

A Scrittori veri e scrittori che credono di esserlo solo perché impapocchiano una cinquantina di pagine.
B Scrittori veri che vengono pubblicati e ne ricavano un compenso.
Scrittori veri che non vengono pubblicati e finiscono col desistere.
Scrittori fasulli che vengono pubblicati per più o meno oscuri motivi.
Scrittori veri che si svenano e pagano per essere pubblicati.
Ciarlatani che dovrebbero andare a scuola di grammatica e sintassi, ma essendo ben forniti di quattrini si fanno pubblicare a pagamento (i più nocivi).

A. Saper scrivere per essere letti non è da tutti. Ognuno ha un suo metodo. Il mio è: non gonfiare la frase di paroloni, complicandola con abbondanza di aggettivi raschiati dal fondo del vocabolario che costringano la media dei lettori a consultazioni convulse del medesimo.
Poi costruzione di frasi a breve respiro, che consentano al lettore di rifiatare. Poi evito accuratamente di descrivere i personaggi dettagliatamente -taglio e colore degli occhi, dei capelli, camminata, postura, foggia degli abiti indossati- perché io come lettore preferisco entrare nei personaggi, immedesimarmi in essi e penso che questo preferiscano la maggior parte dei lettori, pertanto niente dettagli dei loro personaggi preferiti. Descrizione di ambienti e di paesaggi limitate all'essenziale per le stesse ragioni. Che ognuno si sogni il proprio habitat senza dover sgomitare dentro il mio.
Purtroppo esiste un massa di scribacchini che solo pensano al numero delle pagine, come se un libro di 180 pagine fosse un prodotto da serie B. Allora vadano a leggersi "Il vecchio e il mare" di Hemingway, dove non troveranno una sola parola di troppo in una trama praticamente inesistente. Ecco appunto, la trama. Fortunatamente l'ottocento si è definitivamente concluso con la morte dei drammoni a puntate sui quotidiani della domenica, con trame talmente complicate che già alla terza domenica non ci si capiva più niente. Argomenti veloci, niente tesi trascinate per le orecchie, concetti essenziali. Vi sembra scarno? A me no, ma de gustibus non est disputandum nec sputazzandum. Solo che la buona scrittura si traduce in buona lettura. Meditate scrittori, meditate. Non dovete rileggervi da soli ridacchiando beati, ma fare in modo che si beatifichino i vostri lettori.

B.  Scrittori veri ce ne sono certamente ed ottengono la consacrazione della pubblicazione da parte di una Casa editrice, che cura la distribuzione su tutto il territorio nazionale, concludendo la vendita del libro e riconoscendone all'autore la pattuita percentuale, i cosiddetti diritti d'autore. Pochi o tanti che siano si tratta di soldi benedetti costruiti con la sola forza del proprio ingegno e danno tanta ma tanta soddisfazione. E anche questo va messo in conto. 

C. Molti, troppi, scrittori veri non vengono pubblicati dalla così chiamata "Grande Editoria", soprattutto giovani, ma non solo, perché non sono frequentatori dei circoli giusti, non sono amici degli amici e non vengono nemmeno letti dai lettori che ogni Casa editrice ha in abbondanza. Insomma qui in Italia va tutto così, perché meravigliarci se un giovane talento non venga nemmeno letto da uno dei tanti lettori di una grande Casa editrice? Parecchi alla fine desistono ed è andato perso l'ennesimo talento.

D. Gli scaffali delle librerie di tutta Italia sono inondati di schifezze assemblate da pseudo scrittori, che perlopiù mettono solamente il proprio nome, mentre chi scrive la schifezza è solitamente un giornalista il cui nome non comparirà mai, una moderna versione dello schiavo oscuro. Perché costoro vengono pubblicati? Di solito sono attori o attrici che raccontano le proprie avventure amorose e no, oppure politicanti che ci fanno scoprire la luna nascosta del politichese, oppure grandissime mignottone che ci faranno sapere da quanti muscolosissimi masculi hanno fatto strapazzare le proprie lenzuola, ed anche mignottoni perché noi non vogliamo farci mancare niente e di questi tempi due uomini a letto insieme fanno cassa come pure due donne. Insomma mi sono spiegato: la Grande Editoria va a caccia di schifezze che attirino il lettore italico, che si sa adora le sozzerie. E allora sotto con le porcate a centinaia di pagine, tanto in certi casi -una volta letto il titolo cioè e il nome fatidico del pseudo autore o della pseudo autrice- nessuno guarda il prezzo di copertina. Funziona così.  

E. Succede che alcuni autori veri si ribellino all'anonimato e si affidino ad una delle tante, tantissime, troppe piccole Case editrici che pubblicano solo a pagamento. Viene offerto un contratto in cui l'autore si impegna a comperare a prezzo di copertina 200 copie delle 500 che l'Editore pubblicherà. Si va sui 3.000 euro tondi tondi. L'Editore si impegna a pagare le eventuali royalties dalla copia numero 501 in poi e non un soldo sulla prima edizione. Va da sé che con i tremila euro ha già abbondantemente pagato tutte le spese per l'edizione delle cinquecento copie. Potrebbe anche succedere che a parte i parenti e gli amici qualcuno acquisti sto libro e che poi per effetto di un passaparola avvenga il miracolo e si ottengano altre edizioni fino a raggiungere che so un diecimila copie. State certi allora che la Grande Editoria salterebbe addosso all'autore costringendolo a scrivere subito un altro libro, che verrebbe immediatamente portato al successo di almeno un centomila copie e alla vittoria di uno dei tanti premi letterari. Anche in questo caso funziona così.

F. Purtroppo per la stragrande maggioranza degli scrittori a pagamento si tratta di gente in astinenza di regole grammaticali e di punteggiatura con nessuna cognizione sintattica e pochissimo orecchio. Come libri di bassa satira andrebbero bene, oppure per chi volesse punirsi dei troppi peccati commessi ed espiare in silenziosa lettura. Per qualità di argomenti scelti e per la scrittura sono libri da evitare come la peste.
Ho un paio di inediti nel ripiano in basso della mia scrivania. Fino alla fine vedrò cosa mi conviene fare. Forse tradurli in tedesco e tentare con una deutsche Verlag. Se andasse buca brucerò tutto quando sentirò che incominciano a mancare le forze, ma pagare per farli pubblicare mai.

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martedì 2 agosto 2016

LE VACANZE ARRIVANO PER TUTTI

Ringraziando Iddio, che nella sua benevolenza, anche qualora fosse un mito, ce le manda una volta all'anno come minimo. Un mito l'esistenza di Dio, voglio dire, che poi sai che bella fregatura per questi arabi citrulli che alzano il culo e lo cercano nella polvere, tanto è vero che entrano nelle loro moschee a piedi nudi perché la polvere -alias Allah- ci rimanga attaccato. e poi tornando a casa raccolgono la polvere in barattolini di vetro, li sigillano ben bene così hanno frammentini di Allah a disposizione privata. Come i vecchi talebani che credono di avere ognuno potenzialmente la fortunaccia di cacarselo il loro dio, per questo portano quei calzoni larghi, che non si tirano mai giù quando defecano e poi corrono a guardare se per caso in fondo ai loro calzoni ci sia uno stronzo oppure il loro dio redivivo. A ciascuno il suo Dio.
Io non credo nemmeno al pancotto, ma -come diceva la buonanima di mio nonno Vincenzo anca lu- "non si sa mai", per cui werde ich mich überraschen lassen cioè mi lascerò sorprendere quando sarà l'ora e poi buonanotte.
Comunque bando a tristi pensieri e godiamoci ste vacanze che sembra arrivino in gran fretta. Cioè dovremmo partire sabato se nulla hosta, cioè se la signora si decide. 
Si va subito da mia figlia Monica nella bassa friulana, cioè a Cervignano del Friuli, poi una settimana in montagna, dove non so, ma sono già emozionato all'idea, visto che l'unica volta che mi sono fatto una vacanza montagnarda era il 1962, ero ancora un signorino ed appunto con la signorina AnnaMaria stavo vicinissimo a Cortina. 
Eravamo giovani assai e la montagna non ci affaticava per niente. Voglio vedere adesso quante volte mi verrà il fiatone. Faremo passeggiate dove la maggior parte del tempo starò più seduto che in piedi, ma anche lei -che allora era un'esperta perché ogni anno passava un mese in montagna e le conosceva tutte le località famose da Cortina a Pieve ad Auronzo tanto per fare due nomi- adesso viene su piano piano per le scale.
Ah ah, ci divertiremo.
Poi si torna, ma intanto speriamo di vedere il sole che qui latita all'infinito. Sembra scappato via, forse per via della brutta aria che tira. Può darsi che abbia anche lui in uggia i terroristi. Da noi, dice Renzi mentre Alfano fa di sì col capoccione pelato, non succederà niente, no pasaran, perché evidentemente gli passa i soldi lui per le armi e per le scampagnate.
Vedarin, dicono i furlans. vedremo. Intanto veniamo giù poi Dio provvede.
Come vedete con Dio ho incominciato e con Dio finisco. Che stia diventando un soldato di Allah pure io?