mercoledì 16 ottobre 2013

DONNA SCAVATA


Dal mio cuore d'argilla,
purificato,
sorge il dolore come un'aurora ghiacciata;
il tuo muto sguardo vi appende
nodi di pianto
e di latte materno indurito.
Costruisci un nido
inconsumato
sui rami secchi della mia infelicità.

Ti squami
sulle travi della mia vita
e il tuo alito si avvinghia al vento
che mi strappa lembi di dolore.

Mai più sarai libera di me,
donna scavata
dalla creta viva del mio essere.
E tu parlerai
ai tiepidi bambini
della tua anima
solide lacrime mute.


Agosto 2006


4 commenti:

  1. Un dare e avere drammatico, ma reale.
    Cristiana

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  2. Ottima, direi.
    Scavare nel passato funziona, vedo.

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    Risposte
    1. Questa poesia ha una lunga genesi: gli ultimi sette versi, da "mai più sarai libera di me" alla fine li avevo scritti nel 1965 e raccolti in un quadernone insieme a tanti altri, ancora lì dentro. Poi nell'agosto del 2006 a Cervignano ho scritto gli altri, che poi ho unito a quelli, perché completavano ciò che intendevo dire.
      Se scavo nel mio passato trovo cose ancora interessanti, e anche attuali.

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