domenica 19 febbraio 2012

CELENTANICAMENTE

Permettetemi di uscire dal mio campicello letterario; lasciatemi, per una volta, invadere il campo dei tanti, dei troppi intrallazzatori della nostra cosiddetta cultura. Quale occasione migliore del gran carrozzone nazionale, il FESTIVALLE DI SAN REMO?
E quale il momento più solenne del Festivalle se non le stupidaggini a gogò del Molleggiato, gabellate per ricette magiche del sapere, per il non plus ultra della logica apartitica, ma politica estrapolate da un contesto di insufficienza quale è stato questo Festivalle 2012?
Facciamo un patto: io scriverò sto pezzullo celentanicamente, cioè come se parlassi con la sua   artificiale tendenza alle pause. Dato che non si possono udire le pause scritte, io non correggerò nulla, scriverò di getto, direttamente in bella, cosa che mi capita quasi sempre e che mi diverte assai, e appena concluso posterò il pezzullo senza nemmeno correggere gli errori di battuta, errori di dito indice e medio, perché io solo quelli uso e gli altri stanno a guardare.
Cominciamo col dire che Celentano ha creato, o gli è stata creata addosso, una leggenda di grande comunicatore di massa. Qui siamo sul bipartisan: tanto la sinistra quanto la destra se ne palleggiano i benefici; e le sue pause nascono da un lontanissimo equivoco, che certo quelli che oggi hanno intorno ai 50 non possono ricordare. Durante una trasmissione televisiva, quando la TV era in bianco e nero, il conduttore -mi pare fosse Corrado, ma non ci giuro- pose alcune domandine facili facili al giovanissimo Celentano, che non rispose nemmeno a una domandina, presentando la sua faccia di bronzo sorridente, e basta.
Il popolo dei beoti, che proliferava allora anche se non in cotanta quantità odierna, se ne uscì il giorno dopo sui giornali con la leggenda dei silenzi del molleggiato.
Il molleggiato non aveva gli auricolari, che allora non erano in uso, quindi nessuno poteva suggerirgli risposte a domande che non capiva, semplicemente non capiva, e lui rideva da beato pollo quale egli era una volta toltogli il microfono per cantare.
Siccome lui non è un fesso e chi gli stava vicino allora ancora meno, fece di questo suo manco una valenza e ne abusò, soprattutto dopo il connubio con la grande manipolatrice Claudia Mori, la stessa che ieri sera ha insultato il rappresentante della RAI Verro con parole pesanti, accusandolo di avere organizzato "quella buffonata", cioè quella indecorosa gazzarra -a suo dire- con cui parte dell'Ariston aveva tentato di zittire il grande comunicatore di massa.
Badate bene che i due pezzi di Celentano alla serata inaugurale e all'ultima del Festivalle sono la ciliegina su una torta di merda che la RAI ci ha regalato per quest'anno: dopo tante attese e chiacchiere abbiamo avuto il peggior Festivalle della storia, credo, peggiore di quello -e ce ne voleva- di Simona Ventura.
Una serie di porcherie, di parolacce -volavano espressioni a base di "sti cazzi", "cazzo di qua, cazzo di là", lo hanno messo dappertutto sto povero cazzo meno dove dovevano metterlo- venivano cantate canzonacce, come quella di Papaleo "a me piacciono le foche" cantata, udite, udite, udite dopo che l'immensa Patti Smith aveva cantato il suo immortale "Because the night". Ma si può essere più criminali! Si può essere più insensibili, più cretini di così? E poi vanno a dare il premio a sto Rocco Papaleo, per avere starnazzato come un beota in calore intorno a Belen Rodriguez, a Elisabetta Canalis e a sta Jovankona dalla repubblica ceka non con amor, ma con il mal di collo.
A proposito di Belen: ma vi pare possibile che questa arriva, sta per scendere la fatidica scalinata e con una manina apra lo spacco infinito della sua gonna e faccia vedere -sotto mutandine ine ine trasparentissime, di velo insomma- una farfalla tatuata proprio lì, dove ogni uomo che si trovi a passar da quelle parti incomincia a baciare? 
E vi pare possibile che la camera numero 1, la frontale stia lì pronta a cogliere quel gesto vezzoso che dovrebbe aver fatto saltare sulla sedia tutti gli omarini in crisi di astinenza da gnocca? E che il regista, che tutto comanda, comprese le inquadrature e quindi quale delle tante mandare in onda, dia il via proprio a quella e che rimanga su quella per una decina di secondi, che televisivamente sono un'eternità? 
Cosa significa tutto ciò? Che la cosa era stata studiata e programmata.
E chi non è in crisi di astinenza? E chi magari ha la moglie vicina gelosa, e ce ne stanno tante così nelle nostre case, cosa avrà dovuto fare per nascondere la corsa in su e in giù del suo pomo d'Adamo?
Tutto questo solo per fare ascolti?
E le canzoni? Chi se le è cagate la prima serata? E gli errori dei meccanismi per la giuria demoscopica? Ma come: sto carrozzone costa al contribuente milioni di euro, sottratti a tante altre primarie esigenze e se ne fa un disuso così stravagante?
E nessuna poltrona salta? E questi giornalisti del cazzo non protestano?
Mi sembrava di aver capito ieri sera che il direttore artistico -da sette anni, vero Prodi, vero Berlusconi?- Mazzi avesse dato le dimissioni per la vergogna. Vivaddio! Ho pensato, anche da noi qualcuno ha il coraggio di lasciare una poltrona, come fanno certi presidenti di repubblica all'estero, anche se in grave ritardo e tirati per la giacchetta.
Invece no: il nostro abbandona perché ce l'ha con lui, ce l'ha con Lei e insomma ce l'ha con chi aveva il diritto dovere di rampognare e pretendere che Celentano non tornasse a raccontar cazzate per la seconda volta, dopo i disastri della prima. Allora Lui lo impone alla platea di circa 16 milioni di persone, volenti o nolenti, poi esce come quelle puttane che dopo aver fornicato in una pozzanghera se ne vanno sgrullandosi le vesti come fa un cane appena uscito dall'acqua (non è mia, e di Matteo Maria Bandello nella novella di Isabella de Luna).
"Non volevano che io ripresentassi un grande artista, confondendolo con un comune delinquente", più o meno le parole che il paladino Mazzi ha pronunciato incazzatissimo.
E chi se ne frega delle sua incazzature; chi si occupa e si preoccupa delle nostre?
E ci risiamo con il fatidico e famigerato molleggiato, o privilegiato, che dopo la prima ha avuto a disposizione una seconda per dare un'ultima battuta, non richiesta, su argomenti che sono troppo difficili per lui.
Ce l'aveva con due giornali cattolici, che avevano osato dire chiaramente quello che tanti avevano pensato: troppi soldi per Celentano mentre la nazione sta stringendo la cinghia. Allora lui fa l'offeso e dichiara di dare i soldi che prenderà per il Festivalle in beneficenza.
Ma quanto sei furbo Celentà! In beneficenza se proprio ci tieni dai i soldi tuoi, non i soldi della RAI che sono i soldi dei contribuenti, dei morti di fame, che da poco più di un mese sono ancora più morti di fame di ieri, perché le tasse le pagano solo loro e tu non si sa.
E poi la beneficenza si fa in silenzio, non suonando trombette e tamburi, Celentà, non lo sapevi?
Il Festivalle dei giovani lo ha vinto Alessandro Casillo, un ragazzino di 15 anni, scoperto da Scotti nella sua trasmissione "Io canto". Bravissimo, che farà strada.
Il Festivalle 2012 lo ha vinto Emma, con una signora canzone, cantata alla grande, alla Emma insomma, che parla -guarda caso- dei salti mortali che deva fare un poveraccio che ha dato il sangue alla patria, che adesso lo rimunera così, come canta Tosca nel secondo atto, tanto per rimanere in tema di musica e rimanere col ritmo che mi sono imposto, ritmo celentanico.
Non cerco omissioni o refusi: questo l'ho scritto celentanicamente.

30 commenti:

  1. Enzo di cosa ti stupisci? Questo Festival è il peggiore di tutti gli altri peggiori degli ultimi 10 anni almeno. L'ho seguito abbastanza per discutere tale pochezza con gli amici su Twitter e passare qualche ora a confrontare i pensieri delle comunque tante persone che hanno seguito questo circo. Lo chiamano il Festival della Canzone Italiana ma a me sembra lo specchio della situazione italiana, una nazione ormai fallita da tempo e che non è più in grado di rialzarsi e ricominciare. Urge un aiuto esterno! Soldi spesi male, una direzione allo sbando, un'organizzazione ridicola in tante fasi delle cinque serate e tanto altro. I veri momenti di musica sono stati pochi e rappresentati da stranieri nella serata di mercoledì. La qualità della musica nostrana? Non c'è qualità, a partire dal cazzetto di 15 anni al Festival Social fino ad arrivare alla "figlia" dalle De Filippi, la tanto attesa Emma: sono solo canzonette. E quando dietro alla canzonetta c'è dietro Maria, allora il successo è assicurato. Questo è il ridicolo livello, rendiamocene conto. Ora ci stracceranno i coglioni altri 7 giorni almeno con trasmissioni ad ogni ora del giorno e della notte. Ma agli italiani piace, piace pensare a queste cagate ed investire soldi su soldi invece di risollevare il paese o quello che è rimasto. Per non parlare del sistema di voto nella fase finale: una vera porcheria e sicuramente diretto da un politico di professione. No comment.

    Ciao carissimo e ancora buona domenica.

    :)

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    1. Stavo seguendo a bocca storta il melenso tentativo di Gilletti -leccaculo di professione senza professionalità- di difendere il secondo intervento di Celentano di ieri sera, spacciandolo per un tentativo di dialogo del medesimo nei confronti dei giornali cattolici da lui attaccati la prima sera "L'avvenire" e "Famiglia cristiana". Da vomitare.
      Adesso, come dici tu, si parlerà per sette volta sette giorni di queste cazzate, mentre la nazione sprofonda sempre di più.
      Ma come si può stare ancora a fare Festivalle mentre la gente muore di fame, non ha i soldi per pagarsi un panino e per mandare i figli vestiti decentemente?
      Ma perché questo governicchio di tecnocrati del beato c***o non mette al bando questo Festivalle, che giova solo ai pressappochisti e ai poco creativi e poco assai poco intelligenti, come ha fatto con l'Olimpiade di Roma 2020, che invece avrebbe dato lavoro a decine di migliaia di poveracci?
      Ma questa è l'Italia nostra, l'Italietta dei festivalle, delle trasmissioni televisive affidate ai vari Gilletti, leccatori di culi e affini, della pubblicità infilata in tutti i buchi, della tassa televisiva -TASSA e non canone- richiesta per vedere solo schifo e sempre le stesse fecce di idioti.
      Sono un convinto democratico, ma se qualcuno mi dicesse che un buon dittatore metterebbe forse parecchie cose a posto, gli risponderei così di getto: "allora fatelo venire, e amen".
      Ciao fratellino.

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    2. Hai citato le Olimpiadi di Roma del 2020: sono d'accordo con la decisione presa. Questo non è il momento di stanziare 4 miliardi di €uro subito i quali diventano 9,5 ora del 2020. È stata fatta una giusta scelta. I soldi dei contribuenti vanno investiti diversamente in un momento come questo. E l'esperienza - IN ITALIA - insegna. Vedasi i mondiali di calcio del '90.

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    3. Concordo e rettifico: volevo dire che l'organizzazione delle olimpiadi di Roma avrebbe creato posti di lavoro, sì ma anche tante ladronerie. Un vero trionfo per le mafie nostrane.
      Hai ragione. Giusto bloccarla, e poi chissà di quanti miliardi si sarebbe sforato.

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  2. Felice di aver scansato, come sempre, il baraccone nazional-popolare (a proposito: le autorità italiote mi farebbero un gran piacere se la smettessero di prendermi per il culo, e si decidessero a usare la parola "tassa" al posto di "abbonamento", per della roba - una tv commerciale dello stesso livello escrementizio di merdaset - che non guardo MAI).
    Celentano è un sempliciotto ignorantissimo, che solo in italiA può venir scambiato per filosofo e profeta (anche se è stato grandioso - subdoli e personali moventi pecuniari a parte - nell'attaccare quei due giornalozzi clericofascisti, e nell'esaltare i veri cristiani tipo don Gallo - cose che ovviamente ho solo letto sui giornali e sui blog).
    Ma la celentanata che io considererò per sempre come la più imperdonabile è la beotissima cazzata, fatta propria da ogni giornalistucolo-pappagallo, del "lento/rock", dove "rock" è usato in accezione ultrapositiva e "lento" ultranegativa, quando tutti sappiamo che se c'è, ai giorni nostri, un sinonimo filosofico di Intelligenza, questa è proprio la benedetta Lentezza!!!!

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    1. L'hai scansato? Hai avuto culo o buon senso, forse di più il secondo, conoscendoti.
      TASSA, TASSA, ma quale abbonamento! Mi abbono a qualcosa che mi piace per non perdere neppure un numero; non posso abbonarmi solo per poter usufruire di pubblicità del cazzo e stronzate dette dal primo idiota pagato a peso d'oro.
      Celentano senza Claudia Mori non esisterebbe proprio. Lei pensa, lui aspetta, lei scrive e lui recita. Dietro ogni grande uomo c'è una grande donna. Mica vero: a volte dietro un coglione c'è una maneggiona furbacchiona.
      Non amo neanche io i giornali cattolici che vogliono interpretare il mondo solo in visione evangelica: a perte i miliardi di gente che non ci crede, anche quelli che ci credono sono disposti a ritenere che la vita attuale niente abbia a vedere con quella vissuta da Gesù e i suoi discepoli. Quindi non si può fare di tutta l'erba un fascio e spiegare tutto con verità vecchiotte e obsolete, anche se un vecchio tedesco, anzi bavarese, ce lo vorrebbe far credere.
      La storia del lento/rock me la ricordo benissimo, con questo pagliaccio che divideva il mondo in lento -tutti gli altri- e rock, lui e i suoi amici.
      Chiaro, chiarissimo Nik: la Lentezza è l'unico sinonimo filosofico di intelligenza.
      Siamo lenti io e te, grazie a Dio, e niente affatto rock.

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  3. La RAI che non sa usare il web esce sconfitta da Sanremo. Twitter trionfa! Leggi:

    Ciao. :)

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    1. Che lezione! Ma tu pensi che quelle facce di culo facciano una grinza? A loro interessa solamente l'auditel, e poco conta se la concorrenza aveva quasi oscurato la rete per farli andare avanti. Che ci sia stato un inciucio è chiarissimo, anche qui.
      Lo schifo va avanti Lenny. A noi non resta altro da fare che grattarci le pulci.
      Ciao.

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  4. Ma poi famme capì: c'era anche un imbecillotto che, nel 2012, ha tirato fuori la genialata "mi piacciono le foche", e magari gli italioti trogloditi ci si sono pure sbellicati??!!
    Ma è roba che se la canti a una festicciola di paese ti ammazzano a colpi di ortaggi e uova marce!
    Mamma mia, povera Lobotom-italY...

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    1. Pensa che l'idiota è stato premiato da una pseudo-giurai di giornalisti come "la vera scoperta del Festivalle"
      Hai capito che roba?
      E io pago, come diceva Totò.

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  5. Non ho tempo di leggere i commenti sopra, perciò perdonami se scrivo un doppione.
    La prima sera ho detto a mio marito di chiamarmi quando c'era Celentano, anche se non mi aspettavo niente, dato che Celentano lo apprezzo solo come ex molleggiatore e quando ascolto l'emozione non ha voce o i duetti con Mina.
    Dopo 10 minuti mio figlio, che dava le spalle alla tivù per stare al picì ma sentiva il monologo, dice: non ha ancora detto una cosa che mi ha fatto ridere.
    Io dico: ma nemmeno piangere, ma nemmeno riflettere.
    Quello che meno capivo, però, era il motivo degli applausi.
    Per farla breve, mi sono addormentata in preda a una celentanite acuta.
    Ieri sera mio marito mi ha chiamata ancora, al momento celentano, gli ho risposto: farà cagare come l'altro giorno, ne faccio anche a meno.
    E ho continuato a guardare filmati di Freddie Mercury. Bellissimi.

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    1. Io non lo aspettavo Celentano perché già prevedevo: quando si vuole provocare solo per il gusto di poter poi dire "io sono diverso" si rischia di rimanere soli a parlare agli scarafaggi in un'isola.
      Non ha detto nulla che potesse fa ridere, nulla che potesse far piangere, nulla che potesse far riflettere, nulla di veramente interessante, nulla di almeno apparentemente intelligente.
      Non capisci gli applausi?
      30% lecchini
      50% prezzolati
      20% imbecilli
      come vedi siamo nella perfetta media nazionale.
      Ieri sera voleva non scusarsi ma pulire il suo manto: ohibò qualcuno aveva osato pensare che Sua Santità avesse potuto dire qualcosa di sbagliato. Allora si modifica un modo verbale, dall'indicativo "si debbono chiudere certi giornali" al condizionale "si dovrebbero", mentendo e imbrogliando una platea di beoti.
      Ma non tutti.
      Qualcuno osa ribellarsi pubblicamente e non "i soliti media", ma gente comune. Allora, visto che Claudia è in sala e non può suggerire, si rimane zitti con la smorfia celentanica dipinta in viso.
      Oggi all'Arena il direttore dell'Avvenire ha detto che lo ha visto vacillare. No, caro Tarquini, non ha vacillato, ha atteso un suggerimento via auricolare che non è arrivato, tutto qui.
      Siamo noi italiani che costruiamo certi mostri sacri, perché al momento ci fanno comodo per superare ore burrascose -ce ne sono sempre in casa nostra-; poi però ne rimaniamo vittime e non riusciamo a liberarcene.
      E quell'idiota di Morandi che alla fine conclude: "Adriano non odia nessuno".
      Ma chi se ne frega dell'odio di costui.
      Se a giudicarmi male è una persona intelligente che io stimo, se ad odiarmi è un amico caro allora mi dispiace e mi preoccupo; ma se è un imbecille tiro fuori il mio Dante e dico a me stesso:
      "non ti curar di lor ma guarda e passa".
      Ciao, grazie del tuo intervento.

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    2. Poco fa su blob, rai tre, vedevo un duetto canoro morandi-celentano, sicuramente tratto dal sanremo di ieri.
      Mi faceva sorridere pensare alla diatriba continua tra me da piccola e il mio zio preferito, il fratellastro di mio padre, giovanissimo e del quale ero ovviamente innamorata, proprio su questi due cantanti culto degli anni 60.
      Quando alla domenica con mamma e papà andavamo a trovare il nonno, in quella casa a pochi metri dal fiume, se lo zio era in casa scappavamo da quella cucina asfissiante di galline, di minestra di riso, di vecchi e andavamo a cercare i sassi piatti che lo zio lanciava nel fiume, vantandosi di come riuscisse a farli rimbalzare fin quasi all'altra riva.
      Oppure ci sfidavamo a stare in equilibrio su dei tronchi di legno accatastati vicino a casa.
      Io tifavo per Gianni Morandi, lui per Celentano.
      E ora eccoli qui, a fare ombra al proprio mito e ai miei ricordi, che tristezza!

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    3. Morandi alla fine del duetto piangeva. Ha detto poi che gli era ritornata tutta la sua carriera davanti agli occhi. Patetico, non c'è che dire; ma questo è il succo della faccenda: entrambi dovrebbero solo cantare! Sono icone della nostra gioventù. Celentano non dovrebbe tradire la sua facendo sermoni da predicatore americano; Morandi non dovrebbe più presentare San Remo, perché non è il suo mestiere. Lasci il comando a Bonolis, a Fiorello, a Genny Scotti, a Carlo Conti, a gente così, che sa fare quel mestiere meglio di chiunque altro.

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  6. che libidine, commentare senza il minacciatore.

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    1. È una libidine commentare i commenti dei miei amici senza controllori.
      Chi ti minaccia? Fabio? G.?
      A proposito come è andata con le malate di astinenza?

      Visto che da me non devi fare alcun verifica parole?

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  7. E' giusto quella la libidine di cui parlavo, poter commentare senza quel simpaticone che ti minaccia: occhio che se sei un robot ti prenderò a calci in culo, se invece sei un umano ti strapazzerò la vista, e poi non è detto che ti darò il lasciapassare!
    Ieri per lasciare un commento a un blog ho dovuto fare tenta e ritenta!!

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    1. Io non la sballo mai, ma questo non significa che tu sia scarsa e io un genio, solo che io sono un pittore astratto e tu no. Ti racconto una storia.
      Quasi quaranta anni or sono dovendo fare il patentino per il camion ho dovuto superare quello che qui chiamano "Idioten Test"; una serie di domande e di grafici da sviluppare e di foto istantanee da vedere per ricordare tutti i possibili particolari.
      Un test consisteva in un grafico, dove, da 12 stazioni sulla sinistra in verticale partivano 12 tracciati per altrettante stazioni di arrivo in alto in orizzontale, tracciati che si intrecciavano l'un l'altro vorticosamente. Bisognava in 10 minuti trovare il maggior numero di stazioni di arrivo, e che fossero giuste. L'incaricato del test ci disse che il 97% arrivava a farne solo una, gli altri due o tre e qualche fenomeno addirittura quattro.
      Io in soli 7 minuti e qualche secondo li feci tutti e dodici.
      Il tizio mi chiese come cavolo avessi fatto, se ero un mago.
      Gli risposi che ero un pittore, e che per me seguire quei contorti percorsi era una risata, e che non mi ci si incrociavano gli occhi sopra.
      Bel colpo! Io non mi lamento per me, ma per gli altri poveracci che pittori astratti non sono, e si tratta della stragrande maggioranza.
      Ciao

      PS: ti ci vedo sai, con la punta della lingua tra i denti provare e riprovare, smoccolando.:DDD

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  8. Che è successo? Non mi ha chiesto il verifica parole?
    Ci sei riuscita? Vuauuuuuuuuuuuuu!
    Congratulation!:)))

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  9. Sì: ho confuso il tuo blog col mio. Poco male: io ce l'ho fatta a levare il mostro, tu purtroppo no, come già ho potuto notare.
    Te la pianti de dimme che ciò la febbre?:D

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  10. Hai confuso i blog?
    ma l'hai misurata?
    :))))

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  11. Fammi capire, bitte, che cosa dovevo misurare?
    Dai, che sono molto sfasato
    e diroccato.:)))

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  12. Ci sono arrivato: la febbre non l'ho misurata, hai ragione:)))

    Ma non pensare che sono stato a pensarci su tutto sto tempo per cercare di capirla, solo che ripassavo e mi è saltato davanti sta domanda tua e ho capito; stamattina ero troppo sfasato per farlo.

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  13. la febbre, la circonferenza cranica, toracica, addominale, il ditone del piede, l'incazzatura, la parabola del padiglione auricolare, tutto si può misurare, basta avere un'unità di misura e via, alla grande. :)))
    per l'incazzatura, ad esempio, quale potrebbe essere l'unità di misura?

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  14. Per un uomo il volume dei testicoli, per una donna forse l'aumento della sua statura, dato che quando si incazza...si deve sollevare....
    ah ah ah ah ah ah, dai che scherzo.:)))))

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  15. Perchè si deve sollevare?
    Non c'è bisogno di sollevamento per dare un calcio negli stinchi! :)

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  16. Non so se fai finta o se non hai capito.
    Se fai finta OK! te lo appoggio, cioè concordo, detto a la romana; ma se non hai capito fattelo spiegare da Anita.
    Ciao, bella addormentata.:)))

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  17. Figurarsi se coinvolgo A. in queste cretinate!
    Ho capito, deve trattarsi di qualcosa di volgare, alla quale io non accedo, data la mia anima candida :)

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  18. Fai benonon! Era comunque solo una battuta.:))

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