venerdì 10 dicembre 2010

ANCORA DI NOTTE



Ho consumato tutta la sera
cercando di parlarmi
perché avevo bisogno di trovare
nuovi convincimenti,
di ritrovare
vecchie certezze,
ma dentro
il mio cuore cercavo
solamente il silenzio.

Una cappa tetra sopra di me
come un mantello senza buchi:
non passa aria,
non trapassa luce.

Può darsi che quanto
un uomo è più triste
tanto meglio riesce a esprimere
se stesso, e allora per me
proprio adesso
sarebbe arrivato il momento,
ma non ho voglia di esprimere
niente, ho voglia
solo di trovare
la remunerazione del silenzio.


In Maximiliansau, durante la notte del 10 dicembre 2010

5 commenti:

  1. Ho deciso: i miei versi giovanili saranno anche a modo loro apprezzabili, ma io mi rimetterò a scrivere nuove poesie solo se e quando sarò in grado di sfornarne di paragonabili alle tue: asciutte come legna ben stagionata, profonde come gli oceani della disperazione, limpide come i cieli dell'amore, perfette come diamanti. Grazie per questi preziosi regali notturni, amico caro!

    RispondiElimina
  2. IO TI CHIESI

    Io ti chiesi perché i tuoi occhi
    si soffermano nei miei
    come una casta stella del cielo
    in un oscuro flutto.

    Mi hai guardato a lungo
    come si saggia un bimbo con lo sguardo,
    mi hai detto poi, con gentilezza:
    ti voglio bene, perché sei tanto triste.

    Hermann Hesse

    RispondiElimina
  3. Nik, non sottovalutarti. Io vorrei scrivere poesie come le tue, come graffi sul viso, come cazzotti nello stomaco. La tua natura è malinchironica, scusa il bisticcio, ma la tua ironia a volte salta in spalla alla tua malinconia e qualche volta il contrario. Però il gusto del voler prendere e prenderti in giro è più forte di te, e lo si nota in TUTTO quello che scrivi, anche nelle risposte ai commenti sul tuo blog. Mi piace da matti per quello, pure.
    Rimaniamo vicini, appoggiati alla staccionata che separa i nostri campicelli a guardare crescere le pianticelle nell'orto dell'altro e ad invidiarle un po`.

    RispondiElimina
  4. Silvia, grazie.
    Non so se lo conosci bene, oppure se hai avuto fortuna, ma Hermann Hesse è uno dei poeti più profondi tra i tedeschi.
    Io lo apprezzo molto e mi fa molto piacere, mi garba proprio che tu abbia fatto questo accostamento.
    Adesso non ti arrabbiare, ma ti ho sentita tanto materna.

    RispondiElimina
  5. H.H. è stato un amore letterario giovanile: Siddartha, Demian, Narciso e Boccadoro, il lupo della steppa, la cura, pellegrinaggio in oriente ... li ho letti tutti, tranne il gioco delle perle di vetro. Forse a quel punto mi ero stufata.
    Stasera ho cercato un libro di poesie di H.H., senza trovarlo. Ricordo che l'avevo sottolineato con i pastelli, e tenuto tanto tra le mani fino a scollarne le quaterne, fino a ridurlo alla bella condizione di libro vissuto.
    Peccato averlo perso.

    RispondiElimina