sabato 23 gennaio 2010

Hic manebimus optime

Sono rincasato dopo una giornata passata nel domicilio di mio figlio, in compagnia dei suoi gemelli di ventotto mesi, completamente esausto, ma felice: quei due lazzaroni mi danno ogni volta una scarica di energia.
Ho svolazzato sui blog degli altri, soprattutto su quello di Fuma, poi sono entrato nel mio. Ho riletto il mio pezzo di ieri e mi ha preso il Wut, la rabbia per la pagina 74, l'odiatissima 74.
Ho agganciato il testo su word ed ho letto le ultime due righe:
"Federico sedette in terra incrociando le gambe, incurante del fatto che gli altri membri della squadra pensassero che stava riposando. Si pose una domanda: -Come avresti preparato tu l'incontro se fossi stato al posto di Tania Mauer?-"
Ho preso la prima penna che mi è capitata sotto le mani -NON la tastiera del computer, nota bene, una volgarissima penna biro ed un foglio di carta- ed ho scritto di impulso e di rabbia:
"Restò solo un attimo senza darsi una risposta.
-Come ha fatto lei -si disse poi- mettendo gli uomini sul terreno in una formazione a cuneo, col vertice rivolto verso di noi, a punta di lancia; anzi ad albero di natale, come una squadra di calcio che gioca in trasferta con un solo attaccante e gli altri tutti dietro la linea del pallone a difendere la porta.
Guardò come erano sistemati i suoi: disposti a cuneo rovesciato, molto forti sui lati.
-Fantastico, pensò: così li fregheremo."
Mi sono alzato reggendo quel foglio nelle mani.
Cavolo! Mi sono detto. E ci ho messo quattro mesi.
Di colpo avevo visto dove mi aveva portato il gomitolo e da dove sarei partito per il resto, per il finale.
Così mi sono venute alle labbra le parole che Tito Livio mette in bocca al centurione che torna dopo la battaglia di Veio: "Pianta qui la tua insegna, alfiere, hic manebimus optime, questo è il miglior posto dove sostare."
Ora so quello che scriverò domani, e dopodomani e dopodopodomani. È una grande sensazione, gente, la liberazione da un incubo, perché io ci stavo proprio male, malissimo, altro che mal di denti.
Adesso però mi accorgo che debbo dare una spiegazione a proposito di quel gomitolo di cui sopra.
Non è mia, ma di Stephen King. Sostiene King che le idee a volte te le devi andare a cercare fino in cima alla luna, altre volte ti cadono addosso e ti basta raccoglierle. Sostiene ancora che, quando va a caccia di idee prende un gomitolo (ideale) di filo, se ne lega un capo al polso destro e lancia il gomitolo avanti a sè; poi incomincia a seguire il filo riavvolgendolo. Gli capita di trovare l'altro capo del filo in un letamaio, su una strada sbagliata insomma. Allora ritorna indietro e lancia di nuovo, e prima o poi imbocca la strada giusta. Ecco: dopo quattro mesi di inutili tentativi ho evitato tutti i letamai e sono sulla strada giusta.
Questa mattina ho letto, come faccio ogni giorno, ITALIANS di Severgnini.
C'era la lettera di un italians che mi ha un po' irritato. Sulla fritta e rifritta ormai storia della riabilitazione di Bettino Craxi. Lo scxrivente (refuso freudiano) scomoda Napoleone, esprimendo una curiosissima teoria: Napoleone era un dittatore che se ne fregava dei principi della Rivoluzione, Égalité, Liberté, Fraternité e faceva il comodaccio suo. Napoleone aveva fatto del nepotismo una regola del suo governo elevando al rango di re fratelli e cognati. Napoleone ha fatto massacrare due milioni di francesi in guerre utili soltanto al suo prestigio (!); seicentomila morti solo nella campagna di Russia. Napoleone era quindi un tiranno sanguinario, che aveva arricchito se stesso e la sua famiglia. Era anche un puttaniere, cento sono state le sue amanti, Maria Walewska per prima; era anche un sudicione, come si evince dalla sua posta. Scrive infatti a Giuseppina: "Campagna vinta. Fra quindici giorni sono a Parigi. NON LAVARTI."
Eppure, conclude il nostro scrittore, in ogni angolo di Francia, in ogni città c'è un monumento a Napoleone. Significa: tolleriamo tutte le sconcezze, le nefandezze per cui B.C. è stato condannato (cinque volte per tre gradi di giudizio) ed eleviamolo agli altari.
L'aver voluto mescolare Napoleone con Craxi mi ha dato fastidio. Il nostro non ha capito il senso della Storia. Lo invito a leggere il libro stupendo di Benedetto Croce "Storia d'Europa nel secolo decimonono". Troverà la spiegazione a molti dei suoi quesiti. Basti citarne l'incipit:
"Alla fine dell'avventura napoleonica, sparito quel GENIALE DESPOTA dalla scena che tutta occupava...".
Naturalmente Croce voleva riferirsi all'altro despota che geniale non era e che in Italia la scena tutta occupava, ma va bene lo stesso come inciso.
Mi girano le scatole perché lo Italians della lettera è andato a scomodare un mito della mia giovinezza.
Napoleone è stato tutto quello che sostiene quel signore ed anche peggio. C'è solo da dire che ha sconvolto la storia d'Europa cambiando un'epoca. Il famigerato Congresso di Vienna ha cercato di restaurare quel che poteva del passato, ma le idee erano avanzate, troppo avanzate, anche se portate sulla punta delle baionette francesi. Era iniziato il cambiamento. Questo lo ha stabilito La Storia, non la Moratti a Milano o i passionari in tutta l'Italietta del vecchio PSI.
Aspettiamo la Storia ed il suo giudizio. Oggi siamo purtroppo solamente alla cronaca; ci vorrebbe un Omodeo e invece dobbiamo accontentarci di un Bruno Vespa.

2 commenti:

  1. Quello che posso dirti oggi è che Stephen King è lo scrittore preferito di mio figlio( ha tutti i suoi libri!) e che le caratteristiche peggiori di Napoleone mi ricordano moltissimo Silvio Berlusconi!

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  2. No comment, causa beata ignoranza: di Napoleone so solo che quando nacque cadde a testa in giù (non so se il gossip è attendibile, Corona non era ancora nato), che aveva manie di grandezza, che come tutti i potenti invasati mandò uomini a morire per niente e che fu sconfitto a Waterloo. Qualcosa mi dice che fu anche un grande puttaniere. Insomma, ne so poco di più di quel dirigente (mi pare fosse della telecom) che in una convention o qualcosa del genere portò l'esempio di Waterloo come simbolo di riscossa. Anzi vedo se google mi aiuta ... Eccolo, come niente ho trovato lo you tube. Non l'avevo mai visto, ne avevo solo sentito notizia alla radio. E ora che lo vedo, mi convinco di una cosa che già sospettavo: certe persone ce l'hanno scritto in faccia, quello che sono. Perchè, daaaaiiii... che faccia di merda ha questo qui?? Ed è questo lo stile oratorio dei dirigenti italiani?
    http://www.youtube.com/watch?v=Z9KtqiyXTp0

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